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Luglio 3, 2025

Pendolando

Pendolando
Luglio 3, 2025

“Fu allora che vidi il Pendolo. La sfera, mobile all’estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà. Io sapevo – ma chiunque avrebbe dovuto avvertire nell’incanto di quel placido respiro – che il periodo era regolato dal rapporto tra la radice quadrata della lunghezza del filo e quel numero Pi greco che, irrazionale alle menti sublunari, per divina ragione lega necessariamente la circonferenza al diametro di tutti i cerchi possibili – così che il tempo di quel vagare di una sfera dall’uno all’altro polo era effetto di una arcana cospirazione tra le più intemporali delle misure, l’unità del punto di sospensione, la dualità di una astratta dimensione, la natura ternaria di Pi greco, il tetragono segreto della radice, la perfezione del cerchio.”

Quando non ho indicazioni aggiuntive su gusti e preferenze di una persona, la carta che mi gioco sempre è il Pendolo di Focault  di Umberto Eco, a mio parere il suo romanzo più riuscito, e quello che tutti dovrebbero leggere, soprattutto in quest’epoca di “verità alternative” che provano a nascondere sotto il tappeto che cosa significhi davvero il fatto che viviamo in un mondo in cui di vero è rimasta solo la post-verità (e qui ci sarebbe da leggere pure “Postverità e altri enigmi” di Maurizio Ferraris, oltre che Q di Qomplotto di wuming1, che cita esplicitamente e riprende: seguiranno altre recensioni che causeranno altre recensioni etc).

Tutto comincia per gioco, in una casa editrice, tre annoiati redattori osservando la variegata fauna di aspiranti autori in odor di esoterismo intavolano tra di loro un gioco intellettuale, un tentativo di tenere insieme intricati microcosmi personali  con un macrocosmo che non sembra avere un baricentro, finchè non viene trovata la Chiave per disvelare il grande Piano che tutto spiega, tutto contiene, tutto decide. Vero e falso si aggrovigliano, realtà diventa ciò che reale sembra non volendolo mostrare.  No spoiler: leggetelo.

(Foto: univaq by night, scattata da me appena inaugurata, dopo il terremoto: non riesco a vedere un simbolo di rinascita più potente. Nè dove nè com’era, e brilla anche di notte, soprattutto quando hanno cominciato a lasciare aperta la sala lettura anche in notturno. Spero sia ancora così. Avrei voluto davvero poter approfittare dell’opportunità ma… mi sono laureata o prima o troppo lontano per poterlo fare. Di sicuro è l’ambientazione ideale per questo incipit) Goodread too

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F/Utile

fùtile agg. [dal lat. futĭlis (dal tema di fundĕre «versare»), propr. «che lascia scorrere»]. – Di scarsissima importanza o serietà, frivolo: argomenti f.; discorsi f.; con un f. pretesto; litigio per f. motivi. In senso relativo, nel linguaggio giur.: agire per motivi f., reato commesso per motivi f., quando vi sia sproporzione tra il movente e l’azione criminosa, ciò che costituisce una circostanza aggravante.

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