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Luglio 7, 2025

La strega sul tetto che scotta

La strega sul tetto che scotta
Luglio 7, 2025

Il maestro e Margherita

Metti che una sera un buon diavolo decida di organizzare feste, metti che lo faccia nella Mosca sovietica, dove concreto e surreale si mescolavano ben da prima. Figuriamoci con l’aggiunta di streghe, Azazello, il gatto Behemot… e Ponzio Pilato. Occhio a scambiarla solo per una storia d’amore, occhio a non rendervi conto che è soprattutto una storia d’amore: per la vita, per l’arte, per tutto ciò che vale la pena amare.

Da gustare freddo, lentamente, assaporando tutte le infinite sottotrame, compreso assaporare voli e vendette nel cielo freddo di Mosca, e partecipare ad un ballo degno di cento re.

Nell’ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaršie due cittadini. Il primo – Sulla quarantina, con un completo grigio estivo – era di bassa statura, scuro di capelli, ben nutrito, calvo; teneva in mano una dignitosa lobbietta, e il suo volto, rasato con cura, era adorno di un paio di occhiali smisurati con una montatura nera di corno. Il secondo – un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci a ciuffi disordinati e un berretto a quadri buttato sulla nuca – indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri.
Il primo altri non era che Michail Aleksandrovič Berlioz, direttore di una rivista letteraria e presidente della direzione di una delle piú importanti associazioni letterarie di Mosca, chiamata con l’abbreviazione MASSOLIT; il suo giovane accompagnatore era il poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv, che scriveva sotto lo pseudonimo Bezdomnyj.
Giunti all’ombra dei tigli che cominciavano allora a verdeggiare, gli scrittori si precipitarono per prima cosa verso un chiosco dipinto a colori vivaci, che portava la scritta «Birra e bibite».
Ma conviene rilevare la prima stranezza di quella spaventosa serata di maggio. Non solo presso il chiosco, ma in tutto il viale, parallelo alla via Malaja Bronnaja, non c’era anima viva. In un’ora in cui sembrava che non si avesse piú la forza di respirare, quando il sole, che aveva arroventato Mosca, sprofondava oltre il viale Sadovoe in una secca bruma, nessuno era venuto sotto l’ombra dei tigli, nessuno sedeva su una panchina, deserto era il viale.

Incipit “il maestro e Margherita” di Michail Afanas’evič Bulgakov 

Il Maestro e MargheritaIl Maestro e Margherita by Mikhail Bulgakov
My rating: 5 of 5 stars

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F/Utile

fùtile agg. [dal lat. futĭlis (dal tema di fundĕre «versare»), propr. «che lascia scorrere»]. – Di scarsissima importanza o serietà, frivolo: argomenti f.; discorsi f.; con un f. pretesto; litigio per f. motivi. In senso relativo, nel linguaggio giur.: agire per motivi f., reato commesso per motivi f., quando vi sia sproporzione tra il movente e l’azione criminosa, ciò che costituisce una circostanza aggravante.

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